Teatro

Il Re Lear di Michele Placido in Svizzera al Teatro di Chiasso

Il Re Lear di Michele Placido in Svizzera al Teatro di Chiasso

Interprete principale e regista dello spettacolo, Michele Placido è affiancato alla regia da Francesco Manetti e sul palcoscenico da un cast di quattordici attori, tra i quali Gigi Angelillo, pluripremiato attore di cinema e teatro, nei panni del Conte di Gloucester, Federica Vincenti (Cordelia), Margherita di Rauso (Goneril), Francesco Bonomo (Edgar), Francesco Biscione (Conte di Kent). Completano il cast Linda Gennari, Giulio Forges Davanzati, Brenno Placido, Giorgio Regali, Peppe Bisogno, Alessandro Parise, Riccardo Morgante e Gerardo D'Angelo.

Re Lear esplora la natura stessa dell'esistenza umana: l'amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male, racconta della fine di un mondo, il crollo di tutte le certezze di un’epoca, lo sgomento dell’essere umano di fronte all’imperscrutabilità delle leggi dell’universo. Il palcoscenico in cui si muovono i personaggi è la distruzione del mondo. La storia di Lear è la storia dell’uomo, la storia di civiltà che si credono eterne ma che fondano il loro potere su resti di altri poteri, in un continuo girotondo di catastrofi e ricostruzioni, di macerie costruite su macerie.

All’inizio del dramma Lear rinuncia al suo ruolo, consegna il suo regno nelle mani delle figlie, si spoglia dell’essere Re per tornare uomo tra gli uomini. Lear esige però, in cambio della cessione del suo potere, che le figlie espongano in parole i loro sentimenti per lui. Ma Cordelia, la più piccola, sa che l’amore, il vero amore non ha parole e alla richiesta del padre può rispondere solo: “nulla, mio signore”. È questo equivoco, questo confondere l’amore con le parole, che, nel momento in cui le altre figlie si mostreranno per quello che sono, farà crollare Lear rendendolo pazzo. È qui che può cominciare un crudele cammino d’iniziazione: resi folli o ciechi per non aver saputo capire o vedere, Lear e il suo alter ego Gloucester, accompagnati da figli che si sono fatti padri, giungeranno finalmente a capire e vedere.

Prima dello spettacolo, alle ore 18.30, Michele Placido sarà nel Foyer del Cinema Teatro di Chiasso  per un incontro con il pubblico.

Michele Placido. A vent'anni si iscrive all'Accademia Nazionale d'Arte drammatica e nel 1969 debutta a teatro nell'“Orlando furioso”, sotto la regia di Luca Ronconi. Il suo esordio cinematografico avviene nel 1972 grazie a Monica Vitti che, dopo averlo visto recitare su di un palcoscenico, lo propone per un piccolo ruolo in “Teresa la ladra”. Nello stesso anno compare in “Il caso Pisciotta” di Eriprando Visconti, per la prima volta coinvolto sul grande schermo in quelle storie di mafia con cui si imporrà al grande pubblico, soprattutto televisivo. In seguito si trova spesso a interpretare personaggi che si schierano alternativamente dalla parte o contro la legge. Dal Commissario Cattani delle varie edizioni de “La Piovra”, al sicario mafioso di “Pizza Connection”, con cui si aggiudica il Nastro d'Argento come migliore attore. Dal giudice Giovanni Falcone al pericoloso detenuto che in “Poliziotti” porta al suicidio l'ingenuo agente Kim Rossi Stuart, responsabile della sua fuga. Oppure si schiera dalla parte della denuncia e dell'impegno civili per interpretare l'insegnante di “Mery per sempre”, ed è ancora dentro un carcere per ripercorrere la triste e tragica vicenda di Enzo Tortora in “Un uomo per bene”.

Gli stessi temi animano fin dall'inizio i film che dirige da regista, come “Del perduto amore” (1998), ispirato a una storia accaduta negli anni '50 proprio dalle parti del suo paese natale.
Nel corso della sua carriera alterna con successo l'attività cinematografica a quella teatrale per recitare, tra gli altri, testi di Shakespeare, Miller e Pirandello.
Compare ogni tanto anche in commedie brillanti, come “Panni sporchi” e “Liberate i pesci” di Cristina Comencini.
 

Giovedì 17 gennaio 2013, ore 20.30
Cinema Teatro di Chiasso
IL RE LEAR DI MICHELE PLACIDO

Informazioni e Web Site
tel. +41 91 6950914/7
e-mail: cultura@chiasso.ch  
www.chiassocultura.ch